DE MARCHI EMILIO (1851-1901)
Un'accorata invocazione a Gesù perché ritorni nel mondo che ha infinito bisogno di lui.
A un vecchio Crocifisso
O buon Gesù, che invecchi sulla croce,
scendi, ripiglia la tua veste bianca;
vedi l'umanità, che a te la stanca
mano distende e stanca alza la voce:
Il morto capo sgombra dall'incenso
in cui ti celi all'occhio dei meschini;
dalle valli, dai monti e dai confini
ultimi ascolta un singhiozzar immenso.
Scendi dal legno e le stecchite braccia
sciogli, a stringere il mondo un'altra volta,
la tua greggia, o pastor, che va disciolta,
teneramente al cor stringi ed allaccia.
Non vedi il nembo presso all'orizzonte
già grave d'odio annuvolar la terra?
Dall'odio seminato urla la guerra
e volge sangue della vita il fonte.
Indarno il lento cantico di pace
mandano i sacerdoti alla tua croce,
ché rauca e fatta al cherico la voce
e ignoto il libro tuo nel tempio tace.
Regna avarizia dei potenti in cuore
famelica, e di lacrime si pasce:
onde mal nasce e invidia già chi nasce
il sonno a quel che affaticato muore.
Scendi; ritorna nella veste bianca
o del pietoso Amar biondo profeta!
Anche una volta l'aspre voglie accheta,
sfamaci, o Padre, poi che il pan ci manca.
Sull'orme tue risorgeran gli ulivi
e stilleran dalle tue man gli unguenti
dietro al profeta torneran le genti,
recando in braccio i pargoli giulivi,
vieni nel tuo splendor mite, siccome
il dì che andasti placido sul mare;
il popol vieni, amico, a consolare,
che mal si segna nel tuo santo nome.